Molto è stato detto e scritto sul diverso impatto che il turismo ha sull’ambiente e sulle comunità locali. Di solito si dà per scontato che l’aspetto negativo si applichi soltanto ai paesi investiti da un turismo di massa. Ora sembra che i viaggiatori possano avere un impatto deleterio ad ogni livello (inquinamento, estinzione di specie animali e vegetali, sperpero delle risorse, perdita di tradizioni, cultura e valori, prostituzione e sfruttamento) anche in zone poco “battute”, dove la popolazione locale potrebbe non essere abituata alle concezioni e allo stile di vita degli occidentali, e dove gli ambienti possono essere molto sensibili.
Sfortunatamente, molte delle destinazioni più popolari sono in zone ecologicamente sensibili, facilmente disturbate da pressioni umane. Questo fatto è particolarmente significativo, perché il desiderio di visitare luoghi e comunità al di fuori dei percorsi abituali è una forza prorompente per molti viaggiatori. A causa di questa fragilità, il turismo rischia di spazzare via nel breve volgere di qualche anno tutto ciò che ci attira in questi paesi: la diversità di storia, cultura, di organizzazione sociale, l’integrità dei paesaggi naturali.
Una rivoluzione strisciante, quella del turismo, che non si impone con le armi, ma con la forza della necessità, con il sogno dello sviluppo economico, con il bisogno di omologazione. Alla fine, però, ha lo stesso potere di una invasione: quello di modificare in breve tempo profondamente l’assetto socio-economico e culturale della zona in cui si impone. Ma il problema non riguarda solo i paesi in via di sviluppo (cosiddetto terzo mondo); con le dovute differenze, infatti, diversità e fragilità si ripropongono anche nei paesi sviluppati nel rapporto tra territorio urbano, territorio industrializzato e zone rurali e montane, dove sopravvivono ancora stili di vita e tradizioni antiche, e dove l’ambiente naturale pur non potendosi definire integro ha mantenuto una qualità elevata.
Comunque, sarebbe impossibile identificare tutti i possibili tipi di impatto che i viaggiatori dovrebbero considerare, ma vale la pena assumere un atteggiamento più responsabile nei confronti dei paesi che visitiamo.
I possibili cambiamenti vanno dagli ecosistemi naturali aria, acqua, terra, ecologia (fauna e flora selvatica), ai valori culturali (credenze e comportamenti) e all’ambiente costruito (luoghi antichi e di importanza archeologica). Fortunatamente ci sono sintomi di una nuova consapevolezza sulle responsabilità che l’industria del turismo e i suoi clienti debbono sottoscrivere.
Alla fin fine, tutto ciò che si richiede è un po’ di sensibilità e di consapevolezza dei danni che si possono arrecare ai paesi visitati.
Nel sottoscrivere il CODICE DI CONDOTTA PER LA PROTEZIONE DALLO SFRUTTAMENTO SESSUALE DEI MINORI NEI VIAGGI E NEL TURISMO, questo Tour Operator si impegna specificatamente nei confronti dei propri clienti e dei propri interlocutori a: